Ugo dei Pagani (in latino Hugo de Paganis; in francese Hugues de Payens[1]; Nocera o Payns[1][2], 1074 ca. – Ferrara o Palestina[2], 1136 ca.) è stato un cavaliere e religioso normanno o franco[2], fondatore e primo maestro dei Poveri Commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone, meglio noti come Cavalieri Templari.
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[nascondi]Biografia
La sua nazionalità è un tema controverso:
- una parte degli studiosi crede che Ugo dei Pagani fosse un nobiluomo normanno dell'Italia meridionale; nato a Nocera, più tardi ribattezzata Nocera dei Pagani, in Campania;
- un'altra ritiene fosse in realtà franco; nato a Payns[1], in Champagne - in latino Campania (omonimia).
Ulteriore dibattito è sorto sul suo luogo di morte, identificato talvolta in Italia e talaltra in Palestina.
Si ritiene infatti che è Ugo dei Pagani sia una delle figure più danneggiate dalla damnatio memoriae che colpì l'ordine templare nel XIV secolo.
Legami con l'Italia
Secondo vari storici, araldisti ed enciclopedisti, Ugo dei Pagani apparteneva infatti alla casata normanna dei Pagano, signori di Forenza e patrizi di Nocera - la città campana che avrebbe preso, secoli dopo, il nome di Nocera dei Pagani.
Ugo, nato da Pagano ed Emma, sarebbe cresciuto tra Nocera e Forenza, per poi arruolarsi con il cugino Alessandro Amarelli[3]nell'esercito normanno degli Altavilla (capitanato all'epoca da Boemondo, Tancredi e Riccardo), partecipando alla prima crociata. Dopo la presa di Gerusalemme (1099) e la morte di Goffredo di Buglione (1100), Ugo ed Alessandro, insieme ad altri otto nobili cavalieri (ognuno dei quali aveva al suo seguito tra i 20 e i 50 soldati semplici[4]), chiesero ed ottennero da re Baldovino I di poter formare un corpo di guardia, con l'obiettivo di proteggere i pellegrini cristiani dalle scorribande di predoni del deserto, stanziati lungo il fiume Giordano. Nel 1103 Alessandro, di pattuglia con 25 suoi soldati ed alcuni servitori, cadde in un'imboscata e - nonostante la vittoria sui nemici - morì pochi giorni dopo per le ferite riportate. Nella lettera di condoglianze scritta a suo zio Leonardo (§), Ugo riferirà, tra l'altro, di aver chiesto a suo padre «in Nocera» di far visita al suddetto zio e di volergli far visita lui stesso al più presto.[B. 2][B. 3][B. 4]
In effetti, nel 1105 Ugo fu in Italia, portando con sé le ossa di san Giona, un monaco dell'ordine di san Saba vissuto nel VII secolo e molto venerato in Palestina, tuttora conservate in un altare della cattedrale di San Prisco di Nocera.
I cavalieri, ridotti a nove per la prematura morte di Alessandro, tra il 1118 e il 1119 chiesero ed ottennero da re Baldovino II di poter trasferire il proprio quartier generale nella moschea al-Aqsa, all'epoca ritenuta un resto del tempio di Salomone, e si iniziarono ad uno stile di vita monastico-cavalleresco, divenendo noti come pauperes commilitones Christi templique Salomonis (ovvero: poveri commilitoni di Cristo e del tempio di Salomone). La confraternita, forte dell'appoggio di san Bernardo, fu poi ufficializzata con il concilio di Troyes del 1129.
Nel 1136 le fonti su Ugo diventano molto più oscure; lasciò la guida dalla confraternita a Robert de Craon e probabilmente tornò in Italia, cadendo nell'anonimato.
Giacerebbe nella chiesetta di San Giacomo, a Ferrara, fatta costruire da un suo parente.[B. 5][B. 6][B. 4]
Giacerebbe nella chiesetta di San Giacomo, a Ferrara, fatta costruire da un suo parente.[B. 5][B. 6][B. 4]
Lettera Amarelli[modifica | modifica wikitesto]
La lettera Amarelli è una lettera che Ugo dei Pagani avrebbe scritto nel 1103 da Gerusalemme allo zio, il nobile Leonardo Amarelli di Rossano, per comunicargli la morte del cugino e compagno d'armi Alessandro, figlio di questi.[3]
Un suo passo recita:
(IT medievale)
« Ho scritto à mio padre in Nocera che mi facci gratia venire a Russano per consolare vostra Signoria et à Madamma Zia Hippolita [...] »
| (IT)
« Ho scritto a mio padre a Nocera di farmi il piacere di venire a Rossano per consolare vostra signoria e madama zia Ippolita [...] »
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La trascrizione italiana medievale, antecedente il 1469, fu poi vagliata nel 1617 da un notaio, che ne certificò la conformità all'originale latina (all'epoca ancora integra).
(LA)
« Fidem facio ego notarius Joannes Berardinus Frecentesius de Neap. In Curia Julij Cesaris Guadagni Regie Curie Notarij p.ntem copiam fuisse extractam a quadam litera in cartamembrana descripta latine Impressione sigilli in pede suprascritto a tergo mihi exibita a Cornelio Amarelli Nobilium Civitatis Rossani Regni huius ipsius exibente de facta coll.onem concordat com mihi tamen semper salua.
Et in fidem rogatus pr.tem feci et signavi Neap. Die quarta Aug.ti 1617. » | (IT)
« Io notaio Giovanni Bernardino Frecentesio [...] certifico che la presente è copia estratta da una lettera in cartapecora in forma latina, con l'impressione di un sigillo posto in calce a tergo, a me esibita da Cornelio Amarelli, dei nobili della Città di Rossano [...], con la quale concorda [...].
Chiamato a testimoniare, feci la presente dichiarazione e la firmai, a Napoli, il 4 di agosto del 1617. » |
L'originale latino esisteva ancora nel 1869, come risulta dagli scritti di Luigi Accattatis.[B. 7]
In tempi più recenti, la lettera è stata oggetto di studio da parte di vari ricercatori, che ne hanno sostenuto l'affidabilità.[B. 2][B. 3][B. 4]
Letteratura[modifica | modifica wikitesto]
Si annoverano, fra i tanti sostenitori di questa tesi:
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La storiografia francesista, nulla fino al XVIII secolo[B. 4][B. 24], iniziò però ad affermarsi dopo che, nel 1879, Paulin Paris pubblicò la sua originale traduzione in francese degli scritti di Guglielmo di Tiro (Guillaume de Tyr et ses continuateurs, texte francais du XIIIe siecle, revu et annoté par M. Paulin Paris), in cui tradusse il latino «Hugo de Paganis» come «Hues de Paiens delez Troies», localizzandolo così nella Champagne ed originando una versione storiografica largamente sostenuta nel mondo accademico.
Legami con la Francia[modifica | modifica wikitesto]
Secondo altri studiosi, Ugo - Hugues de Payens o Hugues de Payns (pronuncia: [yɡ də pɛ̃])[1] - nacque dunque a Payns, a circa 10 km da Troyes, in Champagne, Francia; era un cavaliere signore di Montigny-les-Monts, piccolo borgo a 23 km da Troyes, ma aveva possedimenti terrieri anche presso Tonnerre, a circa 30 km da Auxerre. Era un signore della media aristocrazia e aveva stretti legami con i signori di Troyes poiché la sua firma appare in alcuni atti del conte di Champagne insieme a quella di altri signori locali; era inoltre imparentato con i Montbard, la famiglia della madre di San Bernardo. Aveva una moglie ed almeno un figlio, Tebaldo, poi abate del monastero di Sainte-Colombe a Troyes.
Partecipò forse alla prima crociata (1096-1099), servendo nell'esercito di Goffredo di Buglione e tornò in Francia nel 1100, ma la prima data sicura è il 1104, anno in cui accompagna il conte Ugo di Champagne nel suo primo pellegrinaggio in Terrasanta. Nel 1114 riparte di nuovo per la Terrasanta e vi resta diversi anni.
L'Ordine dei Templari viene fondato, secondo lo storico tedesco R. Hiestand, tra il gennaio e il settembre del 1120, da lui e dal fiammingo Goffredo di Sant'Omero e, secondo la tradizione, da altri sette cavalieri, due dei quali fratelli e tutti parenti per sangue o matrimonio, per un totale di nove.
I nomi degli altri cavalieri fondatori furono Payen de Montdidier, Archambaud de Saint-Amand, André de Montbard, Geoffrey Bison e due altri riportati solo con i nomi di Rossal e Gondemar. Il nome del nono cavaliere resta sconosciuto. Si tratta probabilmente di un numero che non va preso alla lettera, di carattere simbolico.
Nel 1126 il suo signore, il conte Ugo di Champagne, compie il suo terzo pellegrinaggio in Terrasanta ed entra a far parte dei Templari abbandonando le sue proprietà in Francia, il che fa pensare, dati gli stretti rapporti tra i due, che il conte di Champagne abbia preso parte alla nascita dell'Ordine. Nel 1127 ritorna in Francia quale inviato del re insieme ad altri cinque cavalieri Templari e a diversi religiosi per far conoscere l'Ordine, reclutare nuovi adepti o combattenti per la Terrasanta e dare all'ordine una regola approvata dagli ecclesiastici; il viaggio è probabilmente finanziato da re Baldovino II che invia una lettera a San Bernardo incitandolo affinché l'Ordine abbia la protezione della Chiesa. Nel 1128 Ugo incontra Folco d'Angiò, signore d'Angiò, Turenna e Maine e gli espone la proposta di Baldovino II di sposare sua figlia Melisenda poiché non aveva figli maschi. Folco era noto al re di Gerusalemme poiché aveva preso la croce nel 1120, era stato il primo autore di una donazione all'Ordine dei Templari ed era un abile amministratore e diplomatico, costretto a destreggiarsi poiché vassallo di Enrico I d'Inghilterra e di Luigi VI di Francia. Folco accetta la proposta di Baldovino II e Ugo lo aiuta a risolvere l'annoso conflitto con un suo vassallo, Ugo d'Amboise, che a sua volta prende la croce. Ugo prosegue il suo viaggio in Francia giungendo nel Poitou e poi in Normandia dove viene ricevuto da Enrico I, il quale lo invia in Inghilterra e in Scozia, poi giunge nelle Fiandre, quindi nella sua Champagne nel 1129 con al seguito un nutrito gruppo di cavalieri pronti a prendere la croce e a seguirlo in Terrasanta. Durante il suo viaggio Ugo, come d'altronde gli altri templari suoi compagni che compivano viaggi simili in altre regioni della Francia e dell'Europa, ricevette diverse donazioni a favore dell'Ordine che ne costituirono una solida base in Occidente; ad esse si aggiungono i possedimenti lasciati dagli stessi templari fondatori tra cui lo stesso Ugo.
Il 13 gennaio 1129, su sua richiesta, si riunisce il Concilio di Troyes che stabilisce la Regola dell'Ordine in base alle parole di Ugo, come d'altronde viene riportato nel testo della regola. San Bernardo di Chiaravalle consacrò l'Ordine, diventandone così il fondatore, scrisse la regola (il celebre De laude novae militiae) insieme al resto del Concilio, la quale prevedeva povertà, castità e obbedienza tra le altre cose, doveri di tutti i canonici. Hugues però era sposato ma, visto che si sposò prima di essere sottoposto ai voti monastici, poteva essere fatta un'eccezione. Nonostante ciò, per essere veramente la guida dei suoi cavalieri, Hugues abbandonò la moglie e prese gli stessi voti degli altri cavalieri. Nel 1130 Ugo è nel sud della Francia, presso il Rodano, accompagnato da Folco d'Angiò e dal figlio Tebaldo, divenuto nel frattempo abate di Saint-Colombe a Troyes, poi giunge ad Avignone, quindi a Marsiglia dove si imbarca per Gerusalemme.
Ugo condusse l'Ordine dei Templari quale Maestro per 16 anni fino alla propria morte, avvenuta nel 1136 in Palestina, ponendo i fondamenti di quella che sarebbe divenuta anche un'influente organizzazione militare e finanziaria. Gli succedette Robert de Craon.
Uno storico del Seicento, Marco Antonio Guarini, sostiene che Hugues de Payns sia sepolto nella chiesa di San Giacomo a Ferrara.[B. 6]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d Payns è una forma recente, derivata per contrazione da Payens, traduzione letterale di Pagani.
- ^ a b c Vedi § Biografia.
- ^ a b Leonardo Amarelli di Rossano aveva sposato Ippolita dei Pagani, sorella di Pagano, da cui aveva avuto due figli: Alessandro e Anzoise.
- ^ Vedi Cavalieri templari § Il sistema templare.
Note bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Gaetani, Vita di Papa Gelasio II.
- ^ a b c Gradilone, Storia di Rossano.
- ^ a b c Rotundo, Templari, misteri e cattedrali.
- ^ a b c d e Moiraghi, L'italiano che fondò i Templari - Hugo de Paganis: cavaliere di Campania.
- ^ a b Guarini, Compendio historico di Ferrara.
- ^ a b Capone & al., Guida all'Italia dei templari.
- ^ a b Accattatis, Le biografie degli uomini illustri delle Calabrie.
- ^ Sigonio, Historiarum de regno Italiae.
- ^ Pantaleon, Militaris ordinis Johannitarum, Rhodiorum aut Melitensium equitum historia.
- ^ Mazzella, Le vite dei re di Napoli: con le loro effigie dal naturale.
- ^ Campanile, L'armi, overo le insegne dei nobili.
- ^ Mennens, Militarium ordinum origines.
- ^ Amico, Brevis et exacta notitia originis Sacrae Domus Templi.
- ^ Pagan, Les fortifications du comte de Pagan.
- ^ Dupuy, Histoire de la condamnation des Templiers.
- ^ Dupuy, Histoire de l'ordre militaire des Templiers.
- ^ Giustinian, Historie cronologiche.
- ^ Hofmann, Lexicon universale.
- ^ Baedeker, Italy: handbook for travellers.
- ^ Di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico.
- ^ Benigni, Catholic Encyclopedia.
- ^ Rotundo, Nuceria Paganorum - Le origini di Ugone dei Pagani: fondatore e 1º Gran Maestro dei Cavalieri Templari.
- ^ Rotundo, Le origini nocerine di Ugone dei Pagani e i suoi misteriosi rapporti con i saraceni.
- ^ a b Moiraghi, Hugo de Paganis - Le prove della sua origine.
- ^ Belsito, Storia di Nocera.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) AA. VV., Catholic Encyclopedia, articolo a cura di Umberto Benigni, vol. XI, New York, Robert Appleton Company, 1911, p. 11087a.
- Luigi Accattatis, Le biografie degli uomini illustri delle Calabrie, vol. I, Cosenza, Tipografia Municipale, 1869, p. 68.
- (LA) Antonino Amico, Brevis et exacta notitia originis Sacrae Domus Templi, Palermo, 1636.
- (EN, DE) Karl Baedeker, Italy: handbook for travellers, vol. III, 2ª ed., Coblenza, Karl Baedeker, 1869 [1867], p. 145.
- Francesco Belsito, Storia di Nocera - Monumenti, personaggi, leggende, Editrice Gaia, 2013, ISBN 9788897741190.
- Filiberto Campanile, L'armi, overo le insegne dei nobili, Napoli, Tarquinio Longo, 1610, p. 253.
- Bianca Capone Ferrari, Loredana Imperio e Enzo Valentini, Guida all'Italia dei templari. Gli insediamenti templari in Italia, 2ª ed., Roma, Edizioni Mediterranee, 1997[1989], p. 125, ISBN 8827212019.
- Giovanni Battista Di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, vol. II, Bologna, Arnaldo Forni, 1886, p. 252.
- (FR) Pierre Dupuy, Histoire de la condamnation des Templiers, in Histoire de France, 2ª ed., Bruxelles [Parigi], Pierre Foppens [Edme Martin], 1713 [1654].
- (FR) Pierre Dupuy, Histoire de l'ordre militaire des Templiers, 2ª ed., Bruxelles [Parigi], Pierre Foppens [Edme Martin], 1751 [1654], p. 2.
- Costantino Gaetani, Vita di Papa Gelasio II, 1638.
- Bernardo Giustinian, Historie cronologiche dell'origine degl'ordini militari e di tutte le religioni cavalleresche, vol. I, Venezia, Combi e LàNoù, 1692, p. 307.
- Alfredo Gradilone, Storia di Rossano, 2ª ed., Cosenza, MIT, 1967. (archiviato dall'originale il 5 marzo 2009).
- Marco Antonio Guarini, Compendio historico di Ferrara, libro IV, Ferrara, Vittorio Baldini, 1621, p. 224.
- (LA, DE) Johann Jacob Hofmann, Lexicon universale, Leida, Jordaan Luchtmans, 1698, pp. 547, 942, 945.
- Scipione Mazzella, Le vite dei re di Napoli: con le loro effigie dal naturale, 2ª ed., Napoli, G. Bonfadino [G. Cacchi], 1596 [1588].
- (LA) Frans Mennens, Militarium ordinum origines, Macerata, Pietro Salvioni, 1623, p. 34.
- Mario Moiraghi, L'italiano che fondò i Templari - Hugo de Paganis: cavaliere di Campania, Milano, Àncora, 2005, ISBN 88-514-0279-5.
- Mario Moiraghi, Le prove della sua origine, in Hugo de Paganis, vol. I, Nave senza nocchiere, 2013.
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- (LA) Heinrich Pantaleon, Militaris ordinis Johannitarum, Rhodiorum aut Melitensium equitum historia, Basilea, Thomas Guarin, 1581, p. 23.
- Domenico Rotundo, Templari, misteri e cattedrali, Roma, Templari, 1983.
- Domenico Rotundo, Nuceria Paganorum - Le origini di Ugone dei Pagani: fondatore e 1º Gran Maestro dei Cavalieri Templari, Pagani, Nord-Sud, 2005.
- Domenico Rotundo e Gian Paolo Candido, Le origini nocerine di Ugone dei Pagani e i suoi misteriosi rapporti con i saraceni, Pagani, Nord-Sud, 2012.
- (LA) Carlo Sigonio, Historiarum de regno Italiae, libro XI, Venezia, Giordano Ziletti, 1574, p. 427.
- Alain Demurger, Vita e Morte dell'Ordine dei Templari, Milano, Mondadori, 2005.
- Samuel Barber, La storia dei templari, Casale Monferrato, Piemme, 2005.
- Focus Storia, nº 21, Mondadori, luglio 2008.